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<?xml version='1.0' encoding="UTF-8"?>

<!DOCTYPE guide SYSTEM "/dtd/guide.dtd">

<guide link="/doc/en/uml.xml">
<title>Guida per gli sviluppatori al test di sistema con i Linux User-Mode</title>
<author title="Editor"><mail link="g2boojum@gentoo.org">Grant Goodyear</mail></author>
<author title="Traduttore">Corrado 'Fizban' Ignoti</author>

<abstract>
	Questa guida mostra agli sviluppatori come configurare ed utilizzare
	gli user-mode per testare cambiamenti potenzialmente dannosi per il sistema
</abstract>

<version>0.06</version>
<date>11 Febbraio 2003</date>

<chapter>
<title>Ottenere le sorgenti per i Linux User-Mode</title>
<section>
<body>
<p>Come dichiarato nel sito i Linux User-mode
(<uri>http://user-mode-linux.sourceforge.net</uri>)
permettono all'utente di "eseguire linux all'interno di se stesso"
Specificamente i Linux User-Mode forniscono una macchina virtuale all'interno
della quale un utente può "eseguire software difettoso, sperimentare nuovi kernel
o distribuzioni e penetrare nelle viscere di Linux, il tutto senza rischiare
la propria installazione principale". Cambiamenti ai principali pacchetti di Gentoo
quali <e>sys-apps/baselayout</e> o <e>sys-libs/glibc</e> possono corrompere il sistema 
e renderlo inutilizzabile, attraverso l'utilizzo dei Linux user-mode possiamo testare
questi cambiamenti senza preoccuparci di possibili danni causati al sistema principale.
</p>
<p>
L'installazione dei Linux user-mode è essenzialmente identica alla
normale installazione di un kernel. Prima si devono installare le sorgenti del kernel
(adeguatamente corrette per i Linux user-mode), e poi si configura il kernel
nella maniera usuale:
</p>
<pre>
# <i>emerge sys-kernel/usermode-sources</i>
# <i>cd /usr/src/uml/linux</i>
# <i>make menuconfig <comment>ARCH=um</comment></i>
# <i>make linux <comment>ARCH=um</comment></i>
# <i>cp linux /usr/local/bin/linux</i>
</pre>
<warn>La parte <e>ARCH=um</e> è <e>estremamente</e> importante!</warn>
<impo>
Per permettere ai Linux user-mode di fare il boot in modo corretto di un
sistema Gentoo, il kernel deve essere configurato a <e>non</e> montare
automaticamente la direcotry <path>/dev</path> di default.
Inoltre, dovrete assicurarvi di avere compilato il supporto per il <e>tmpfs</e>
(ovvero il "Virtual Memory Filesystem") dato che per default gli script di boot,
utilizzati da Gentoo, memorizzano le loro informazioni in una piccola partizione tmpfs.
(I kernel binari presenti sul sito dei Linux user-mode montano automaticamente la
directory <path>/dev</path> e non hanno compilato al loro interno 
il supporto per tempfs: non perdeteci tempo).
</impo>
<p>Vi raccomando di leggere la documentazione relativa ai Linux user-mode, ma
l'idea di base è che: lanciando <path>/usr/local/bin/linux</path> il programma
esegue il boot del kernel user-mode e tenta di far partire il sistema memorizzato
nel file <path>root_fs</path> che dovrebbe essere posizionato nella directory di
lavoro corrente.</p>
<p>Non è sbagliato installare i tool per gli user-mode.</p>
<pre>
# <i>emerge sys-apps/usermode-utilities</i>
</pre>
<p>Questi tool facilitano (fra le altre cose) lo scambio di dati
via rete fra il sistema virtuale lanciato nello user-mode e il sistema
ospitante.</p>
</body>
</section>
</chapter>

<chapter>
<title>Creare <path>root_fs</path></title>

<section>
<title>Creare il sistema da eseguire in ambiente "chroot"</title>
<body>
<p>
<path>root_fs</path> è un singolo file che contiene l'intero
filesystem di Gentoo Linux.
Al fine di generarlo dovrete aver abilitato il supporto per il 
dispositivo di Loopback nel kernel della macchina ospitante.
</p>
<p>La generazione del file <path>root_fs</path> sarà il nostro
utlimo passo. Prima genereremo un filesystem di Gentoo in un normale
ambiente, creato attraverso il comando chroot. Abbiamo, quindi, bisogno dei file tar
degli stage, che possono essere scaricati, copiati da un LiveCD o
estratti da una file .iso di un LiveCD.

</p>
<pre caption="Montare la traccia iso di un liveCD">
# <i>mkdir /mnt/loop</i>
# <i>mount -o loop /path/to/build-&lt;TAB&gt;.iso /mnt/loop</i>
</pre>
<p>
Creare un ambiente "chroot" è essenzialmente identico ad una normale operazione di
compilazione di una installazione di Gentoo.
</p>
<pre>
# <i>mkdir /mnt/gentoo</i>
# <i>cd /mnt/gentoo</i>
# <i>tar xvjpf /path/to/build-&lt;TAB&gt;.tar.bz2</i>
</pre>
<p>
Continuate e alla fine smontate il file .iso. Ora non vi serve null'altro.
</p>
<pre>
# <i>cp /etc/resolv.conf /mnt/gentoo/etc/</i>
# <i>mount -o bind /proc /mnt/gentoo/proc</i>
# <i>mkdir -p /mnt/gentoo/usr/portage/distfiles</i>
# <i>mkdir -p /mnt/gentoo/usr/portage/packages</i>
# <i>mount -o bind /usr/portage/distfiles /mnt/gentoo/usr/portage/distfiles</i>
# <i>mount -o bind /usr/portage/packages /mnt/gentoo/usr/portage/packages</i>
# <i>chroot /mnt/gentoo /bin/bash</i>
# <i>env-update</i>
# <i>source /etc/profile</i>
</pre>
<p>
Montando con l'opzione bind <path>/usr/portage/distfiles</path> e
<path>/usr/portage/packages</path> possiamo evitare di dover scaricare o 
compilare i pacchetti che sono già presenti nel sistema Gentoo ospitante.
</p>
<p>
Fate il boot e compilate il sistema come fate normalmente:
</p>
<pre>
# <i>emerge rsync</i>
# <i>cd /usr/portage</i>
# <i>nano -w /etc/make.conf</i>
# <i>nano -w /etc/make.profile/packages</i> 
# <i>nano -w /usr/portage/profiles/package.mask</i>
# <i>scripts/bootstrap.sh &amp;&amp; emerge --usepkg system</i>
</pre>
<warn>
E' necessario rimuovere grub dal sistema creato: editate, quindi, il file 
<path>/etc/make.profile/packages</path> (rimuovete semplicemente il
carattere "*" dall'inizio della riga "*sys-apps/grub"). L'ebuild di
grub tenta di montare automaticamente la partizione /boot, questa operazione fallisce 
nell'ambiente chroot che abbiamo creato.
</warn>
<note>
Controllate <path>/etc/make.profile/packages</path> e
<path>/usr/portage/profiles/package.mask</path> al fine di assicurarvi che
tutti i pacchetti che volete installare non siano mascherati.
Lo script <path>scripts/bootstrap.sh</path> compilerà i pacchetti di 
bootstrap direttamente dalle sorgenti. Per utilizzare i pacchetti già compilati
e presenti sul sistema ospitante, aggiungete il comando 
<c>alias emerge="emerge --usepkg"</c> da qualche parte all'inizio 
degli script di boot.
</note>
<p>
Aggiungete qualsiasi pacchetto che desiderate. Se volete, date pure un hostname
al vostro sistema virtuale. In <path>/etc/fstab</path> fate in modo che
<path>/dev/ROOT</path> sia <path>/dev/ubd/0</path> il tipo di fs può essere
ext2, ext3 o reiserfs. Impostate <path>/dev/SWAP</path> a <path>/dev/ubd/1</path>
e commentate <path>/dev/BOOT</path>.
</p>
<p>
Uscite dall'ambiente chroot, smontate tutte le partizioni montate con
l'opzione bind e fate un tar della nuova distribuzione, alla fine, cancellate
i file che avete usato per fare il file tar:
</p>
<pre>
# <i>exit</i>
# <i>umount /mnt/gentoo/usr/portage/distfiles</i>
# <i>umount /mnt/gentoo/usr/portage/packages</i>
# <i>umount /mnt/gentoo/proc</i>
# <i>du -ks /mnt/gentoo</i>
261744	/mnt/gentoo
# <i>tar cvjpf ~/gentoo.tbz2 *</i>
# <i>cd</i>
# <i>rm -rf /mnt/gentoo</i>
</pre>
</body>
</section>

<section>
<title>Creare il file <path>root_fs</path></title>
<body>
<p>
L'ambiente chroot di Gentoo occupa circa 300 MB, quindi 
<path>root_fs</path> deve avere una dimensione almeno pari
a questa. Scegliamo 0.5 GB, una dimensione ragionevole.
</p>
<pre>
# <i>dd if=/dev/zero of=root_fs seek=500 count=1 bs=1M</i>
# <i>mke2fs -F root_fs</i>
# <i>mount -o loop root_fs /mnt/loop</i>
# <i>tar xvjpf gentoo.tbz2 -C /mnt/loop</i>
# <i>umount /mnt/loop</i>
</pre>
<p>
Sarebbe meglio avere una partizione di swap di 0.5 GB.
</p>
<pre>
# <i>dd if=/dev/zero of=swap_fs seek=500 count=1 bs=1M</i>
# <i>mkswap -f swap_fs</i>
</pre>
<p>
Adesso vediamo se funziona!
</p>
<pre>
# <i>linux ubd0=root_fs ubd1=swap_fs</i>
</pre>
<note>
I Linux user-mode utilizzano gli xterm per le console virtuali
che sono lanciate in fase di boot, per tanto dovete assicurarvi che
il terminale dal quale eseguite il Linux user-mode abbia la variabile 
$DISPLAY correttamente valorizzata (insieme ai necessari permessi di xhost/xauth).
</note>
<p>
Con un  di fortuna dovreste essere in grado di fare il login nel vostro
sistema Gentoo eseguito attraverso i Linux user-mode.
L'unica cosa che manca al sistema nei Linux user-mode, per essere completamente
funzionante, è il collegamento di rete dalla macchina virtuale al sistema ospitante.
La configurazione dovrebbe essere banale, ma io non sono ancora riuscito a 
farlo funzionare. Se trovate una soluzione che funziona, fatemelo sapere.
</p>
</body>
</section>
</chapter>

<chapter>
<title>Networking</title>

<section>
<body>
<p>
Grazie a Martin Schlemmer (Azarah), adesso so come
fare funzionare il networking all'interno del sistema 
lanciato nello user-mode. L'idea consiste nel creare
una rete privata fra il sistema lanciato 
nello user-mode e il sistema ospitante, il sistema lanciato
nello user-mode manda tutti i propri pacchetti al sistema
ospitante il quale pensa a mandarli sulla rete.
Assicuratevi che il kernel della macchina ospitante 
abbia Networking --> IP: Netfilter Configuration --> IP tables support 
--> Full NAT --> MASQUERADE target support e
Network Device Support --> Ethertap network tap compilati
come moduli, quindi, eseguite queste operazioni sulla macchina
<e>ospitante</e>:
</p>
<pre>
# <i>modprobe ethertap</i>
# <i>modprobe iptable_nat</i>
# <i>iptables -t nat -A POSTROUTING -o eth0 -j MASQUERADE</i>
# <i>echo 1 > /proc/sys/net/ipv4/ip_forward</i>
</pre>
<p>
La riga che contiene il comando iptables attiva l'opzione di 
IP Masquerading fra la rete privata sulla quale è attestato 
il sistema nello user-mode e internet (raggiungibile via
<c>eth0</c> nel nostro caso). La riga che contiene il comando
echo, quindi, attiva l'opzione di packet forwarding fra la 
rete privata e quella sulla quale è attestata l'interfaccia che
fa da default gateway (eth0 nel nostro caso).
</p>
<p>
Adesso attiviamo il sistema nello user-mode e vediamo se
le opzioni di networking sono funzionanti.
</p>
<pre>
# <i>linux ubd0=root_fs ubd1=swap_fs eth0=ethertap,tap0,,192.168.0.254</i>
<comment>(login to user-mode system)</comment>
# <i>ifconfig eth0 192.168.0.1 up</i>
# <i>ping -c 2 192.168.0.254</i>
PING 192.168.0.254 (192.168.0.254): 56 octets data
64 octets from 192.168.0.254: icmp_seq=0 ttl=255 time=0.8 ms
64 octets from 192.168.0.254: icmp_seq=1 ttl=255 time=0.6 ms

--- 192.168.0.254 ping statistics ---
2 packets transmitted, 2 packets received, 0% packet loss
round-trip min/avg/max = 0.6/0.7/0.8 ms
<i>route add default gw 192.168.0.254</i>
<i>netstat -rn</i>
Kernel IP routing table
Destination  Gateway        Genmask        Flags MSS Window irtt Iface
192.168.0.0  0.0.0.0        255.255.255.0  U      40 0         0 eth0
0.0.0.0      192.168.0.254  0.0.0.0        UG     40 0         0 eth0
<i>scp user@192.168.0.254:/etc/resolv.conf /etc/resolv.conf</i> <comment>(if needed)</comment>
<i>ping -c 2 www.gentoo.org</i>
PING www.gentoo.org (207.170.82.202): 56 octets data
64 octets from 207.170.82.202: icmp_seq=0 ttl=240 time=119.6 ms
64 octets from 207.170.82.202: icmp_seq=1 ttl=240 time=92.0 ms

--- www.gentoo.org ping statistics ---
2 packets transmitted, 2 packets received, 0% packet loss
round-trip min/avg/max = 92.0/105.8/119.6 ms
</pre>
<p>
Sul sistema nello user-mode assegnamo all'interfaccia eth0 l'indirizzo
IP 192.168.0.1 ed attiviamo l'interfaccia. Il sistema ospitante ha l'IP privato
192.168.0.254, eseguiamo un ping verso quest'ultimo per assicurarci che
le opzioni di networking siano realmente attive.
La linea che contiene il comando route aggiunge un default gateway, 
vale a dire il nostro sistema ospitante, usiamo scp per recuperare un file
<path>/etc/resolv.conf</path> valido (se necessario), ed eseguiamo un ping
verso www.gentoo.org per assicurarci che la risoluzione dei nomi (e in generale
l'accesso ad internet) sia funzionante dal nostro sistema nello user-mode.
Adesso il sistema nello user-mode può fare <c>emerge</c> a volontà
</p>
</body>
</section>
</chapter>

<chapter>
<title>Testare il file .iso</title>

<section>
<body>
<p>
Probabilmente il test ideale sarebbe quello 
di eseguire il boot direttamente del file .iso attraverso i Linux user-mode ed
eseguire un'installazione completa all'interno del sistema virtuale.
</p>
<p>
Fare il boot del file .iso, o meglio, eseguire l'initrd dal file .iso è 
abbastanza semplice.
</p>
<pre>
# <i>mount -o loop /path/to/build-&lt;TAB&gt;.iso /mnt/loop</i>
# <i>cp /mnt/loop/isolinux/rescue.gz .</i>
# <i>linux load_ramdisk=1 prompt_ramdisk=0 ramdisk_size=22000 \</i>
&gt; <i>initrd=rescue.gz root=/dev/ram0 ubd0=root_fs ubd1=swap_fs \</i>
&gt; <i>ubd2=/dev/cdroms/cdrom0 eth0=ethertap,tap0,,192.168.0.254</i>
</pre>
<p>Adesso potete seguire la documentazione relativa all'installazione 
di Gentoo praticamente alla lettera, anche se dovrete tenere presente che: 
il filesystem di root sarà <path>/dev/ubd/0</path>, la "partizione" di swap 
sarà <path>/dev/ubd/1</path>, e il CDROM sarà <path>/dev/ubd/2</path>.
</p>
</body>
</section>
</chapter>


</guide>